Specchia

Nel cuore del Salento più vero, su una collina fitta di olivi, c’è Specchia a 189 metri sul livello del mare e ai piedi della Serra Magnone, uno dei punti più alti della provincia. Il paesaggio è ridente e pittoresco. I campi sono cinti di siepi, di felci, di meliloti…e sono smaltati dal verde smeraldo delle graminacee o variamente colorati dalla flora spontanea.
Il nome ricorda i cumuli di pietre molto frequenti nella nostra provincia e pare derivi dal termine “specchia” inteso come cumulo di pietre a secco, di forma piatta destinato a posizione di vedetta per la difesa del nemico. Un tempo veniva chiamato Specchia preti quasi si dicesse Specchia di pietre. Il nome indica che in passato la zona di Specchia era ricchissima di alberi di mandorlo, raffigurati anche sullo stemma civico, e, anche oggi, se ne vedono dei superbi nella collina a sud del paese. Probabilmente da ciò deriva la leggenda secondo cui Specchia sarebbe stata fondata dalla matrona romana Lucrezia Amendolara. Il centro storico di Specchia è considerato fra i più belli del Salento. E’ situato in una posizione strategica che domina la pianura sottostante. Le strette stradine chiuse al traffico e interrotte da rampe di scale, racchiudono un insieme di abitazioni ristrutturate secondo rigorosi criteri di rispetto delle architetture originali rendendolo suggestivo e caratteristico. Durante l’estate si anima con mostre di artigianato locale attirando visitatori e turisti da ogni parte. Di particolare rilievo artistico sono il palazzo dei conti Risolo, costruito nel Settecento sui resti di un precedente edificio cinquecentesco; il palazzo Scoto, dalla splendida facciata seicentesca; la Chiesa ipogea della Madonna del Passo; il convento dei Francescani Neri, con la chiesa munita di pregevoli rifinimenti gotici, la Cappella in onore di Santa Caterina d’Alessandria, e la cripta recante affreschi in stile bizantino.